Mastoplastica additiva
Tutto quello che dovresti sapere

Fra gli interventi di chirurgia plastica più richiesto e praticato al mondo troviamo sicuramente la mastoplastica e, in particolar modo la mastoplastica additiva, cioè l’intervento che ha come obiettivo quello di aumentare le dimensioni del seno, da distinguere dalla mastoplastica riduttiva, che si pratica per l’esigenza opposta, ovvero la diminuzione del volume del seno.

Mastoplastica additiva


Questo è l’intervento specifico per l’aumento del seno. Semplificando moto, possiamo dire che si sottopongono a questa pratica chirurgica tutte le donne che vogliono acquisire una taglia o più di reggiseno. In realtà, la mastoplastica additiva viene eseguita per più di una necessità, oltre al classico aumento di volume. Infatti, si ricorre alla mastoplastica additiva anche per ridare forma e volume ad un seno svuotato a seguito dell’allattamento o di un forte dimagrimento, oppure ancora laddove ci fosse necessità di creare armonia fra due mammelle asimmetriche.
L’intervento si basa sull’inserimento di protesi che, in base alla loro dimensione e forma e al loro posizionamento, vanno a conferire un aspetto nuovo al seno.
Tutte le donne in salute possono sottoporsi ad un intervento di mastoplastica additiva. Viene sconsigliato alle giovani al di sotto dei 20 anni, visto che fino a questa età la mammella non ha ancora raggiunto il suo sviluppo naturale completo che ne determina l’aspetto e la forma definitivi. È ugualmente sconsigliato alle donne nel periodo immediatamente successivo alla gravidanza: il corpo femminile, durante questa importante fase di vita, subisce molti cambiamenti in seguito all’azione degli ormoni; tale azione si protrae anche durante alcuni mesi successivi, specialmente se si allatta naturalmente; alla fine di questo percorso si deve lasciare agli ormoni il giusto tempo per ritornare ai livelli precedenti la gravidanza e l’allattamento e al corpo di riprendere le sue forme – in genere ci vogliono dai tre ai sei mesi, dopo i quali è possibile valutare l’intervento di mastoplastica additiva.

Cosa succede in gravidanza


Molte delle donne che si rivolgono a noi per una mastoplastica additiva sono preoccupate di quello che potrebbe succedere durante una futura gravidanza e se le protesi potrebbero interferire ad esempio con l'allattamento al seno.

Vogliamo tranquillizzare tutte le donne che stanno pensando di sottoporsi a una mastoplastica additiva rispondendo con un semplice NO alle loro paure: le protesi al seno non sono un problema in caso di una futura gravidanza e di allattamento al seno.

Ovviamente se vi rivolgerete ai nostri Centri Micenter, i chirurghi si informeranno se intendete affrontare una gravidanza nel breve periodo per potervi offrire tutte le informazioni necessarie.
È importante infatti ricordare che durante una gravidanza una donna è sottoposta a importanti cambiamenti e il seno in particolare può aumentare di dimensione e cambiare forma; di conseguenza è bene sapere che, a seguito di una gravidanza il seno che ha subito un intervento di mastoplastica additiva potrebbe apparire differente da come era prima.

Prendersi cura del seno in gravidanza


A seguito di una mastoplastica, in caso di gravidanza sarà importante prendersi cura del proprio seno. In particolare seguire una vita sana e tenere sotto controllo il peso in modo da poter gestire al meglio i cambiamenti fisici.
Ricordiamoci anche che la pelle del seno è molto delicata ed è bene idratarla e nutrirla con creme specifiche oppure con un olio nutriente.

Mastoplastica riduttiva


Con questo intervento chirurgico si vanno a ridurre le dimensioni del seno, mediante asportazione di tessuto in eccesso e rimodellamento.
Avere un seno eccessivamente grande è, forse, un’evenienza meno comune rispetto ad avere un seno molto piccolo. Ma la minore casistica non lo rende, comunque, un problema meno grave.
Quando il seno è davvero molto grande, infatti, può essere percepito con disagio, può creare condizionamenti a livello psicologico, oltre che comportare problemi fisici di varia natura: dolori alla schiena e al collo, dolori nell’area mammaria, irritazioni cutanee, anche gravi, nella piega sottomammaria e difficoltà di movimento.
È in tutti questi casi che l’intervento di mastoplastica riduttiva può essere di aiuto, per recuperare benessere sia fisico che psicologico.

I nostri consigli


Scegliere di sottoporsi ad un intervento di chirurgia al seno non è sicuramente facile.
Per tutti noi, anche per i più coraggiosi e temerari, l’idea di un’operazione chirurgica, con tutto ciò che comporta prima, durante e dopo, crea una certa ansia.
Però, per una donna che desideri migliorare il proprio aspetto poiché vive male il rapporto con la propria immagine e ne soffre, allora l’intervento diventa la soluzione auspicabile.

Ma il percorso per arrivare alla sala operatorio non è né breve né immediato, nel senso che ogni medico chirurgo serio e affidabile svolge una vera e propria indagine preliminare riguardo allo stato di salute, sia fisica che psicologica, della paziente e deve appurare quanto le aspettative che convergono sull’operazione siano realistiche.
Il chirurgo deve accertarsi che la paziente sia estremamente lucida nella sua decisione e sicura nel suo proposito, poiché si sta sottoponendo ad un processo irreversibile – tralasciamo casi limite di ripensamenti che poi vanno corretti inevitabilmente con altri interventi.
L’operazione al seno, che sia una mastoplastica additiva o una mastoplastica riduttiva, deve essere, quindi, preceduta, da un’analisi molto approfondita, sia da un punto di vista fisico e clinico, che psicologico.

Quando scegliere una mastoplastica additiva


Chi opta per questo intervento vive con disagio la dimensione del proprio seno, considerato troppo piccolo.
Alla base di questo problema possono esserci, in primis, delle componenti costituzionali genetiche, oppure degli eventi naturali che portano il seno a “svuotarsi”, ovvero a perdere tono e volume. Questo accade, ad esempio, con la gravidanza e l’allattamento: il seno prima aumenta per effetto degli ormoni, poi, finita la sua funzione momentanea, torna alle sue dimensioni originarie, perdendo, però, consistenza. Ma succede anche con i repentini cambi di peso: se si dimagrisce molto in un breve lasso di tempo accade la stessa cosa, o se si tende ad ingrassare e dimagrire ciclicamente.
Anche l’invecchiamento porta alle stesse conseguenze appena descritte.
In questi casi, dunque, la scelta di una mastoplastica additiva è giustificata e coerente.
Diciamo che per questa operazione c’è un limite di età: prima di intervenire su dimensioni e forma del seno è bene attendere che questo sia giunto alle sue dimensioni e forme definitive, ovvero che abbia terminato il suo naturale percorso di crescita. Quindi, in genere, è sconsigliato sotto i 20/22 anni.

Quando scegliere una mastoplastica riduttiva


Anche un seno troppo grande può rappresentare un problema.
È vero che nell’immaginario comune è associato all’idea di estrema femminilità ed è il desiderio di molte donne che, al contrario, hanno un seno piccolo, ma la realtà è che comporta anch’esso problemi.
Si sceglie di sottoporsi ad un intervento di riduzione del seno quando questo comporta dolori alla schiena e alla regione mammaria stessa, problemi di respirazione, dermatiti nella piega sottomammaria e dolori o persino ferite dovuti ai solchi che si creano in corrispondenza delle spalline del reggiseno. Ma non solo: un seno sproporzionatamente grande può portare a limitazioni nella scelta dell’abbigliamento, nei movimenti, nello svolgimento di un’attività sportiva e addirittura disagi a livello di vita sociale e sessuale.

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